CARITAS VICARIALE CAMERINO.

IL CENTRO D'ASCOLTO DI CAMERINO

che opera presso la Caritas Vicariale di CAMERINO

tutti i giorni, dalle ore 10 alle 12.30,

 

(denominato anche C.d.A.) è una realtà promossa dalle Parrocchie e dalla Caritas Regionale Marche, dove le persone in difficoltà possono incontrare dei volontari preparati per ascoltarle e accompagnarle nella ricerca di soluzioni ai propri problemi.

Valutata la situazione gli operatori cercano di definire con la persona ascoltata un progetto di aiuto specifico, sostenibile e rispettoso delle potenzialità e della dignità di ciascuno. Nell’ambito di questo progetto, quando necessario e compatibilmente con le risorse della comunità, vengono offerti degli aiuti concreti. In ogni caso viene garantita un’azione di orientamento e accompagnamento ai servizi e alle risorse del territorio.

In generale, i Centri di ascolto sono ambiti attraverso cui la comunità cristiana vive concretamente la dimensione dell’ospitalità nei confronti di chi si trova in una situazione difficile.

L’attività di un Centro di Ascolto non si esaurisce nella relazione con le persone incontrate. Implica un’interazione con il territorio finalizzata a individuare le possibili risposte ai bisogni delle persone incontrate. Sollecita una comunicazione con la comunità tesa a renderla più consapevole e corresponsabile nei confronti delle povertà accolte. L’efficacia di un Centro di Ascolto non si misura nel numero delle situazioni “risolte” ma nell’apporto fornito alla costruzione di una comunità capace di condividere i bisogni per restituire dignità alle persone.



OSSERVATORIO DELLE POVERTA’ E DELLE RISORSE

che opera presso la Caritas tutti i giorni, dalle ore 10 alle 12.30,

 

L’OPR nasce sulla base della sollecitazione emersa nel corso del 2° convegno ecclesiale nazionale (Loreto 1985) ed ha, quindi, una funzione esplicitamente pastorale.

È uno strumento della chiesa diocesana affidato alla Caritas quale «strumento a disposizione della Chiesa locale, per aiutare la comunità cristiana 

a osservare sistematicamente le situazioni di povertà, di disagio, di emarginazione, di esclusione presenti sul territorio e le loro dinamiche di sviluppo, comunicando e rivolgendosi alla comunità ecclesiale e all’opinione pubblica, favorendo il coinvolgimento e la messa in rete dei diversi attori sociali impegnati sul territorio – verificare ed approfondire l’utilizzo delle risorse e stimolare eventuali proposte di intervento». (Cei, Nota pastorale "La Chiesa in Italia dopo Loreto", 1985)

Generalmente, è gestito da un operatore - nominato dal Direttore della Caritas - che lavora in stretta sintonia con l’equipe della stessa Caritas e che spesso è coadiuvato da un gruppo di lavoro misto (interno ed esterno alla Caritas).

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